Capitolo 4

Correnti che salgono e che scendono

 

Una forte corrente ascensionale trascinava sempre più in alto Zeffirino che, da lassù, riusciva a vedere in maniera panoramica lo spettacolo dei propri fratelli pollini dispersi, in varia maniera. A quella vista, provò un sentimento di angoscia. Ma poi, continuando a salire, si guardò intorno e vide che il mondo era grande e non poté fare a meno di gioire della propria ascesa e della propria sorte fortunata. A mano a mano che egli volava in alto il panorama mutava. Scomparivano rapidamente i suoi fratellini e si manifestava un mondo d’alberi, di campagne, di prospettive di strade in fuga, sullo sfondo profili di case, di torri, di colline. L’orizzonte gli appariva come un arco teso contro un cielo azzurrissimo. Sentiva come un’esaltazione per l’esperienza che stava vivendo e il dispiacere per i fratelli perduti si mescolava con questo sentimento.

Un nugolo di nubi bianche e sparse, là in alto, si avvicinava precipitosamente, mentre la terra si allontanava in basso. Si accorse che, a mano a mano che saliva, la temperatura calava progressivamente, e l’aria diventava più asciutta e pungente.

Incominciò a pensare a quello che poteva ancora accadere. Era arrivato a circa 10.000 metri dal suolo e la velocità della corrente ascensionale pareva diminuire. Egli sapeva, come sanno istintivamente tutti i pollini (perché glielo ha detto qualcuno, anche se non saprebbero dire chi, e quando e perché) che, a quel livello,  poteva instaurarsi una corrente orizzontale che poteva trasportarlo anche a centinaia o migliaia di chilometri di distanza dal luogo di partenza. Ma questo non lo spaventava. Anzi, era curioso di vedere cosa lo aspettava e iniziò a guardarsi intorno.

Non era l’unico trasportato dal nastro scorrevole della corrente ascensionale. Accanto a lui galleggiavano allegramente una famigliola di virus, alcuni frammenti d’alghe e delle spore fungine di Cladosporium. Poi, alzò lo sguardo e vide il Sole che gli lanciava incontro i suoi raggi come tante braccia che lo invitavano a salire fino a lui. Comprese solo allora da dove nasceva quell’impulso irresistibile a salire. Il Sole lo aveva richiamato dal momento stesso in cui i suoi raggi avevano illuminato il suo corpicino. Continuò a salire, ma abbassò lo sguardo, non riuscendo a sostenere a lungo la vista di quel globo di fuoco.

Adesso la corrente ascensionale sembrava rallentare per poi confluire adagio, come un fiume affluente entra in un altro fiume più grande, in un altro flusso d’aria orizzontale che apparteneva ad una corrente trasversale di alta quota. Con abile mossa Zeffirino si lasciò scivolare ai margini di questa corrente e iniziò allora una corsa orizzontale. Era esaltato da questa avventura stratosferica. Là in basso la Terra sembrava come un presepe popolato da minuscole statuine, mentre lui, qua in alto, veleggiava tra le nubi verso luoghi nuovi e certamente meravigliosi. Era riuscito a scampare alla triste sorte dei suoi confratelli pollini e di ciò si sentiva orgoglioso ed entusiasta. Il mondo era grande e bello e soprattutto era a sua disposizione. Mentre continuava a volare veloce Zeffirino si guardava intorno, ruotando su se stesso, quando si stupì nello scoprire la luna nel cielo, di giorno. Era solo un quarto di luna, come un’enorme C, pallida e sfumata sopra il cielo azzurro. Zeffirino non l’aveva mai vista prima, ma gli parve come di riconoscerla e restò incantato a contemplarla, con grande meraviglia. La luna sembrava gli stesse sorridendo e con le sue due lunghe estremità appuntite volesse addirittura abbracciarlo. Alla vista della luna Zeffirino, come spinto improvvisamente da una molla interna, si volse verso di lei come a voler dirigere il proprio volo nella sua direzione. Allo stesso tempo si stupì lui stesso nell’ascoltare la sua propria voce pronunziare, come una invocazione, le parole “Mamma…aspettami…”

Ma ecco che un vento improvviso spostò bruscamente un cumulo di nubi grigiastre che gli nascosero la vista della luna. Ecco che l’aria frizzante divenne sempre più fredda e pungente. Ed ecco infine un nuovo vortice imprevisto che lo investì di sorpresa, facendogli perdere fiducia nella sua presunta abilità di veleggiatore. (continua…se vuoi leggere tutto su Zeffirino puoi acquistare il libro “Il vento è un’autostrada per pollini” su :http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=renato+ariano