Renato Ariano
Specialista in Allergologia
I pollini, o granuli pollinici, sono gli elementi cellulari delle piante che contengono i
gameti maschili. Sono loro che operano la fecondazione nelle piante.
Occasionalmente, nel corso del loro viaggio dalla parte maschile alla parte femminile
delle piante, possono imbattersi nelle mucose di persone allergiche che così si
sensibilizzano e, ad ulteriori contatti possono sviluppare sintomi di allergia
(congiuntiviti, riniti, asma, dermatiti).
Per questo si potrebbe anche dire che il paziente allergico è una sosta d’intruso in una
storia d’amore vegetale.
La diffusione in atmosfera dei granuli pollinici avviene, nell’impollinazione
anemofila, per l’influenza delle correnti aeree, nei primi stati della troposfera. LA
TROPOSFERA (0 – 14 Km): è lo strato più denso dove avvengono tutti quei
fenomeni di carattere meteorologico, sede della maggior parte dei fenomeni
meteorologici; la temperatura decresce con l’altezza ( sino a – 52%). La Troposfera
contiene la maggior parte del vapor acqueo, del pulviscolo atmosferico ed è sede dei
moti convettivi dell’aria. Il limite superiore della troposfera è la tropopausa, una zona
di transizione il cui spessore massimo è di 2 Km. In prossimità di questa zona cambia
il gradiente termico. A livello della superficie del suolo vi è uno strato laminare di
confine, normalmente senza vento, al di sopra di questo stato vi sono strati di
turbolenza aerea.
Gli strati atmosferici più prossimi alla terra, a maggiore temperatura e minore densità,
tendono a far salire i pollini sino allo strato transizionale dell’atmosfera, all’altezza di
500 – 1000 metri, là dove i pollini verranno trasportati soprattutto orizzontalmente.
Ecco perché i pollini possono volare anche molto lontano dalla loro fonte di origine,
anche percorrendo migliaia di chilometri. Si potrebbe definire il polline come un
minuscolo veicolo spaziale creato dalla natura per trasportare del materiale genetico.
Non esiste nulla, in natura, di più piccolo e di più fragile di un granulo di polline ma,
al tempo stesso, non esiste nient’altro che lo superi in potenza e resistenza.
E’ vero, le sue dimensioni sono microscopiche e una volta che il polline è stato
liberato dalla pianta madre si viene a trovare in balia dei vari elementi naturali (vento,
acque, insetti) che lo possono trasportare ovunque a loro piacimento. Se poi finisce
per cadere in una pozzanghera o in ambienti umidi è la fine. Nel giro di pochi secondi
viene svuotato del proprio patrimonio interiore e di lui resta solo un piccolo guscio
vuoto. Tuttavia, niente è più potente di un granulo pollinico. Dentro di sé egli reca
quella scintilla di vita che gli permette di fecondare altre piante. Le sostanze chimiche
(proteine, carboidrati, enzimi) racchiuse nelle sue viscere sono vigorosissime. Ben lo
sanno le mucose dei pazienti allergici, che reagiscono al loro contatto con vistose
infiammazioni, ben lo comprendono pure gli erboristi, che li vendono come utili
integratori alimentari, ben consapevoli ne sono, infine, i laboratori farmaceutici, che
li utilizzano per allestire efficaci vaccini desensibilizzanti.
Proprio in questo paradosso si può forse intravedere una verità più nascosta. Metafora
della vita il polline ci insegna che, spesso, sono proprio gli individui e gli oggetti più
preziosi ad essere più delicati e vulnerabili ma, a volte, le apparenze più fragili e più
umili nascondono dentro di sé ricchezze invisibili ed inestimabili. Questa energia
nascosta e formidabile porta talvolta il polline a compiere viaggi smisurati, al di là
dell’immaginabile e lo spinge ad esplorare realtà diverse e a superare i propri limiti
fisici. Non è la stessa situazione che si verifica anche per noi umani, quando, messi di
fronte ad ostacoli inaspettati, scopriamo di possedere dentro di noi forze immense ed
impreviste?
Da questo punto di vista la sorte del piccolo polline può assumere un maggiore
interesse anche per noi e, forse, dalle sue disavventure potremmo decifrare qualche
informazione utile a meglio comprendere la nostra storia personale.
Questo è uno dei temi trattati in questo libro : “Il vento è un’autostrada per pollini”
pubblicato da Edizioni Leucotea (edizioni.leucotea@yahoo.it).
E’ la storia di Zeffirino, un piccolo polline di cipresso, coraggioso e ribelle. Si tratta
un polline diverso dagli altri in quanto non accetta il proprio destino d’impollinatore
e, appena può, vola via dalla sua Pianta Padre, per cercare una sorte diversa da quella
che gli è stata destinata. Nel corso della sua fuga incontra un vecchio e saggio polline,
Eudosso, che diviene il suo Maestro e che lo guida in un lungo viaggio alla ricerca
del Giardino Nascosto. Qui il piccolo polline dovrebbe trovare le risposte a tutte le
domande sul suo vero destino. Dopo numerose e spericolate avventure, in cui affronta
numerosi personaggi, Zeffirino arriva finalmente al Giardino Nascosto, che nasconde
una sconvolgente sorpresa e dove egli troverà finalmente il senso della sua esistenza.
Il racconto è ambientato in un microcosmo botanico. I personaggi, animali e ì
vegetali, sono resi con comportamenti antropomorfi, ma la loro descrizione è
scientifica ed accurata. A questo proposito, il libro è corredato di numerose note a piè di pagina che aiutano il lettore a decifrare i vari termini tecnici e scientifici.
Zeffirino, polline di Cipresso,
Famiglia Cupressaceae,
Specie Cupressus sempervirens